6-7-8-9-10 maggio - Trekking sud Creta
6 maggio - arrivo la sera
a Chania: visita della città. Pernottamento Hotel Arkadi (clicca)
7 maggio : Gole di Samaria
14 Km - disl. -1250 m (clicca)
Bus ore 7.45 per Xiroscalo(Omalos)
Arrivo ad Aghia Roumeli - pernottamento Hotel Falagi
8 maggio : Aghia Roumeli - Loutro' lungo la costa : 14 Km
( clicca)
Pernottamento Hotel Madares
9 maggio. Loutro' - Hora Sfakion 7 Km
(clicca)
Ritorno a Chania bus ore 18.30.
Pernottamento Hotel Arkadi e Tina
10 maggio - volo ore 10.20
ISTRUZIONI:(per chi non lo sa già): per ogni giornata vi è una pagina che presenta le immagini ridotte. Cliccando su di esse si apre l'immagine a tutto schermo. Purtroppo bisogna ogni volta tornare indietro. Le immagini grandi sono scaricabili (dx mouse - salva immagine con nome) - In ogni pagina c'è il link ad una specie di filmato in cui le immagini avanzano automaticamente con zoom e musica. Per vedere a schermo intero spingere il tasto F11
IL DIARIO DI RITA
TREKKING A CRETA ( 6-10 MAGGIO )
Preparativi
Vestitino sì o vestitino no?
In considerazione del fatto che lo zaino ce lo dovremo caricare sulle spalle per tutta la durata del percorso, l’elenco delle cose da portare si assottiglia sempre più. Al vestitino però decidiamo di non rinunciare, sognando le piacevoli serate nei caldi paesini che si trovano ad una latitudine inferiore a quella della Libia.
Presto però arriva la prima delusione: Sandro ci comunica che a Creta pioverà e la temperatura si abbasserà di 10°. Niente vestitino!
Lunedì 6 Maggio
Fortunatamente facciamo un ottimo viaggio e arriviamo a Hanià in tempo per goderci una lunga passeggiata sul lungomare e per vedere il sole tramontare dietro le case che si affacciano sul porto veneziano. Hanià è una cittadina vivacissima,era la Venezia d’Oriente, poi è stata la capitale turca dell’isola per più di due secoli e ne rimane la capitale spirituale e, percorrendo il lungomare e gli stretti vicoli della parte vecchia, a fatica si distinguono negli edifici le tracce veneziane da quelle turche. Dietro incombono le Lefka Ori sui cui picchi si vedono ancora lunghi pennacchi di neve che sembrano sospesi sui tetti.
Martedì 7 Maggio
Alle 7,45, in pullman, lasciamo Xanià diretti ad Omalos per l’escursione nelle gole di Samaria; pantaloni lunghi, pile, nonostante i 23°,perché Sandro dice che su, a 1250 m, farà freddo.
Percorriamo una periferia dove orti e giardini sono in piena fioritura, poi iniziamo a salire e il paesaggio si fa più brullo: un basso tappeto di arbusti che una squadra di capre selvatiche si adopera a mantenere ad altezza uniforme. Nell’ultimo tratto una serie ininterrotta di curve in ognuna delle quali il pullman si affaccia sul vuoto. Breve colazione al bar dove incominciamo a svestirci perché nel frattempo la temperatura invece di scendere è salita velocemente( il nostro vestitino!), quindi inizia la discesa: grande emozione e un po’ di paura. Impossibile raccontare nei dettagli un percorso interminabile e tanto vario, per cui ci limitiamo ad un breve elenco: una grande fenditura che si apre sotto di noi e che in 2 Km circa scende di 1000 m attraverso gradini scavati nella roccia; un sinuoso torrente che continuamente dobbiamo guadare saltellando come kri-kri tra un masso e l’altro;un bosco di cipressi secolari dai rami orizzontali che sembrano volerti accogliere in un abbraccio, mentre una lunga processione di “omini”( sassi in bilico uno sull’altro) ti guida nel percorso; una impressionante varietà di fiori selvatici, di erbe, conosciute e sconosciute, come quella dalla forma inquietante che puzza orribilmente di cadavere; il mistero del torrente che scompare; un villaggio abbandonato con la chiesa di Ossia Maria da cui le gole hanno preso il nome; il torrente che Sandro ed Eugenio, dopo lungo tormentone, ritrovano allontanandosi dal sentiero e incorrendo nella immediata reprimenda di un olandese “rompicoglione”; gli innumerevoli altri passaggi da una parte all’altra del torrente e Le Porte di Ferro, il punto più stretto delle gole, sopra le quali il cielo è ridotto ad una sottile striscia azzurra; infine il grazioso paesino di Agia Roumeli dove il proprietario ci accoglie con una meravigliosa spremuta di arance.
Dopo cena si gioca a carte e Sandro vince la prima partita ma perde la seconda.
Mercoledì 8 Maggio
Come previsto da Sandro, piove. Forse prendiamo il battello. Dopo colazione, però, lentamente esce il sole, così costringiamo i nostri muscoli dolenti a mettersi in moto e …“ci tocca”: 14 Km lungo la costa fino a Loutrò. Il primo tratto è a mezza costa fra pini e carrubi, ma perlopiù il sentiero è ricavato su una discesa pietrosa; sotto un mare splendido. Sosta devozionale alla cappella dell’XI secolo di Agios Pavlos, un altro dei tanti posti in cui si suppone sia approdato quel gran camminatore che fu san Paolo.
Poi il sentiero sale, sale, sale; noi e un’infinità di capre selvatiche; ovunque un inebriante odore di timo e altre erbe aromatiche; sotto il baratro e, tra le più strane forme delle rocce, il mare scuro e profondo che paurosamente attrae(vedere foto per credere!).
Sosta rilassante nella taverna di Marmara costruita su un promontorio da cui si domina da una parte e dall’altra tutta la baia, da Lakki a ovest a Finix e oltre fino alle rovine sul promontorio di Loutrò a est.
Poi, mentre qualcuno più saggiamente si affida al traghetto per l’ultimo tratto e Jasmina e Sandro prolungano il percorso affacciandosi alla gola di Aradhena, disseminata di scheletri spolpati di capre, gli altri proseguono il cammino cimentandosi in un percorso per capre esperte che, spalmate sulla roccia, ci guardano beffarde( vedere foto per credere).
Dall’alto però ( gli altri dicono dal mare) il paesino di Loutrò è delizioso, casette candide,porte e finestre blu.
Il primo impatto lo abbiamo con un enorme barbecue su cui stanno arrostendo profumati souvkaki. Sarà il nostro barbecue dopo la scalata al 4°, 5°piano delle nostre camere che si aprono su grandi terrazze sul mare e dopo una doccia ustionante.
La giornata termina con la partita a carte sotto le stelle in una delle nostre terrazze: Sandro perde la prima ma vince la seconda!
Giovedì 9 Maggio
Prossima meta: Skafion. Il percorso è di appena 7 Km, per cui, non appena sotto di noi appare una spiaggia incontaminata, Sweetwater Beach, ci accampiamo sotto le tamerici, accanto ai pochi campeggiatori nudisti, discretamente eleganti nella loro nudità. La spiaggia prende il nome da una sorgente che gorgoglia sotto i ciottoli e che, se scavi, quasi ovunque, un buco di pochi cm, ti offre fresca acqua potabile.
Così, dopo un bagno ristoratore in mare, con l’acqua dolce messa ad intiepidire al sole dentro secchi che qualche nudista discretamente elegante ha provveduto a lasciare sulla spiaggia, ci risciacquiamo dal sale dell’acqua di mare, in verità assai poco salata .
Dopo uno spuntino che alcuni consumano in spiaggia e un‘insalata greca che altri mangiano nel bar taverna sulla spiaggia, verso le 16 si riparte per l’ultimo tratto che inaspettatamente si rivela come il più impegnativo perché sale tra le rocce o lungo un preoccupante sentiero a precipizio sul mare ( guardare le foto per credere).
Alle 18,30 in cinque prendiamo il pullman per Hanià, mentre Iso, Lucia e Giorgio prolungheranno la loro vacanza.
Baci, abbracci e già tanta nostalgia.
Venerdì 10 Maggio
Piove, finalmente piove! Una pioggia torrenziale, tutta l’acqua che Sandro aveva previsto per questa vacanza viene giù al momento di rientrare a Bologna. Ci dispiace per quelli che rimangono (anche se siamo certi che presto ritornerà il sole), ma il maltempo ci aiuta a mitigare il dispiacere per la partenza.
Indossiamo pile, mantella, qualcuno tira fuori l’ombrello e il cappello impermeabile, e ci dirigiamo al pullman che ci riporterà all’aeroporto.
Sandro, come sempre, aveva ragione: meglio pile e mantella del vestitino !
POIEMATAKI
la spiaggia di Sweet Water assolatanon sarà mai più dimenticatadue belle camerette abbiam trovatoallo Stavris per il riposo sospiratoOgni sera tante belle tavernehanno riempito le nostre pance come cavernealla Taverna dei Delfiniabbiamo mangiato i pesciolinialla Lefka Ori in riva al molettoci siam fatti il caprettoe per finire ogni cenetta con il Raki abbiam sempre brindatoe Sandro nel nostro cuore tanto ringraziato.(scritto da Giorgio)