PERCORSO SU STRADA ASFALTATA E STERRATA
TEMPO BUONO VELATO MA TIEPIDO
PRANZO ALLA TRATTORIA BERLETA A PIOPPE 22 €
IL DIARIO DI LAURA
Mercoledì 30 gennaio ‘13
Destinazione Monte Radicchio
Partecipanti Anna Ch, Cate, Iso, Laura, Sandro – le sventure della vita, le menomazioni e le
malattie hanno decimato il nostro gruppo in modo, spero, transitorio. C’è da dire
però che c’è anche chi manca perchè se ne sta là stesa ad abbronzarsi, e che i soci
fondatori sono ancora incrollabilmente presenti
Commensali Angela, Giulio, Pino, Miriam, Isa, Ale, Patti, Alba – avete notato che il numero dei
commensali poco a poco arriva a superare in modo sempre più netto quello dei
camminatori?
Grande assente Danila, il cui …antesimo compleanno verrà oggi festeggiato in contumacia
Durata tre ore – poche, direte voi, ma allora, perché mi sono stracciata?
Dislivello 370 metri
Alle 9.45 alla Meridiana. Ci mettiamo tre secondi a contarci e a suddividerci nelle macchine. Partiamo, raggiungiamo Pioppe di Salvaro, proseguiamo un po’ poi parcheggiamo. Il cielo è coperto, ma non fa tanto freddo. Il percorso si snoda parte su strada asfaltata, poi su un sentiero neanche tanto infangato. Poco a poco il sole si fa strada fra le nuvole e compare. E’ un po’ stanco e sbiadito ma riesce lo stesso a scaldare l’aria, tanto che arriviamo a 11°. Saliamo e dopo poco arriviamo a un grande prato coperto da un mantello di neve tutto lacero, con chiazze d’erba qua e là, bello mentre risplende al sole. Dopo un’ora, raggiungiamo un piccolo agglomerato di case, disposte a raggera, con porte molto originali fatte con inserti di tronco d’albero tagliati verticalmente, e belle formelle di terracotta appese ai muri esterni, che illustrano la vita campestre. Non c’è cartello che ne indichi il nome, né compare sulla cartina ma,dato che il paesino più oltre si chiama Buda di sopra, questo sarà forse Pest. Proseguiamo ancora mezz’oretta, poi torniamo indietro – oggi niente anello. Arrivati di nuovo a Pest ,incontriamo la signora che vive lì. E’ molto affabile e visibilmente contenta di poter scambiare due chiacchiere con qualcuno – devono essere anni che nessun essere umano passa di qui. Ci congratuliamo con lei per la ristrutturazione delle case e per le formelle, ma lei dice che lo scultore è suo marito, per cui la retrocediamo immediatamente da artista a musa. E’ simpatica e ci dice che da anni ha un solo libro sul comodino, di meditazione orientale e che i libri li fa leggere al marito e poi se li fa raccontare. Parliamo della vita a contatto con la natura, della vecchiaia , dell’eutanasia e della morte e un attimo prima di scoppiare a singhiozzare la salutiamo e ripartiamo. Arriviamo al ristorante di Pioppe e i nostri amici sono già tutti là. Ci sediamo, telefoniamo a Dani per sentire come sta e per farle gli auguri, poi brindiamo e dopo ci buttiamo sul cibo , che troviamo buono come al solito. Finito di mangiare, un gruppetto va a fare una passeggiata, mentre i soliti noti vengono presi dal demone del gioco e si fermano a giocare a burraco, ed è brutto vedere che durante la partita alcune signore si abbandonano a un linguaggio da carrettiere. A casa alle sei.