5 novembre 2008
San Biagio - via Nugaredo - sent. 124 - via Tignano - Mongardino
Ritorno per via Tignano - Via Nugaredo (asfalto)
ORE 5 
Disl. 350 m

Il Diario di Laura

Mercoledì 5 nov  2oo8

 Destinazione           Mongardino

Partecipanti             Cate, Carla, Isa, Iso, Laura, Patti, Sandro, Mariella, Regina

Durata                     5 ore

 Che paese l’America! Pochi decenni fa i neri dovevano cedere il posto ai bianchi in autobus e adesso Obama è stato eletto alla Casa Bianca! Stamattina mi sveglio e sento dalla radio questa radiosa notizia. Incredibile. E adesso mi toccherà di rivedere il mio antiamericanismo viscerale, perchè questo paese ha saputo dare una svolta epocale alla storia. L’elezione di Obama  mi riempie di allegria e di speranza – e pazienza se non ripone il burro dopo aver fatto colazione!
 Ma veniamo a noi e alla nostra passeggiata. Quando al ritorno chiederò a Patti di aiutarmi a scrivere il diario, dirà: Siamo partiti – siamo andati – abbiamo mangiato – siamo tornati – adesso siamo a casa. Ma quando lo minaccio di scrivere quello che ha detto, si darà una mossa e mi aiuterà veramente.

Alle 8.45 da Cate. Le previsioni del tempo non sono rosee, ma poi finirà che non avremo da  lamentarci. Andiamo al Jakarta a fare colazione e lì apprendiamo dal Carlino che sabato pomeriggio  dei politici leggeranno Gomorra in Piazza Maggiore. Ci hanno fregato, avevamo progettato da tempo di farlo anche noi nella sala Falcone e Borsellino del quartiere Reno. E adesso come facciamo a convincere la gente a venire da noi? Ci toccherà di fare la danza della pioggia ( noi offriamo posti al coperto ) e promettere di offrire i pasticcini.
Andiamo  verso Sasso e, arrivati  al Samantha voltiamo a destra. Parcheggiamo subito e alle nove e mezzo partiamo per la passeggiata, che sarà in buona parte su strada asfaltata in un paesaggio di colline dolci e ancora verdi. La strada comincia ben presto a salire. Io ansimo, ma altri continuano imperterriti a chiacchierare come se niente fosse. Io ed Isa li guardiamo e, accidenti, come invidiamo quelli che parlano in salita! L’argomento che monopolizza la conversazione è naturalmente l’elezione di Obama. Gli stivali di Bush sono ancora lucidi della saliva di Berlusconi, e  questo già corteggia il nuovo presidente, dice che hanno molti punti in comune – ma secondo  Casini la cosa che più li accomuna è il colore della pelle- e che gli darà dei consigli ( probabilmente su come procurarsi una bella abbronzatura ). E intanto prepara il telegramma di congratulazioni che suonerà approssimativamente così: “ Buana contento. Buana grande amico di fratello negro “.
Fa caldo, e molti di noi restano in maniche corte. Verso l’una passiamo davanti al ristorante Pilicchi specializzato in pranzi di matrimonio. Sembra chiuso. Cantiamo a gran voce la Marcia Nuziale, ma non apre lo stesso, quindi proseguiamo per Mongardino.
Arrivati lì, entriamo nel ristorante  Da Gio’ e ci sediamo davanti a una grande vetrata che dà sulle belle colline circostanti. L’ambiente è luminoso e nuovo di zecca – infatti hanno aperto due giorni fa. Mangiamo crescentine e tigelle – buone – e brindiamo ripetutamente ad Obama. Parliamo di Second Life. Carla avanza il sospetto che chi ci gioca lo faccia perché è insoddisfatto della vita reale e compensa le sue frustrazioni. Regina invece dice che anche aziende serie vi cercano un posto per farsi pubblicità, e che può dare occasioni di lavoro – a questo proposito cita il caso di una galleria di Roma che ha esposto quadri presi da Second Life, vendendoli a caro prezzo. Parla anche di Community Book , una nuova piazza, un nuovo modo di entrare in comunicazione con gli altri, che è più equilibrato della televisione e che nessuno, neppure il Grande Comunicatore, può cavalcare, quindi non va demonizzato.
All’uscita dal ristorante Sandro ci chiede se vogliamo tornare dalla strada più lunga o da quella più corta e, una volta che abbiamo scelto quella più corta, si avvia per la più lunga. La strada è praticamente quella che abbiamo fatto stamattina,  ma stranamente ci sembra prevalentemente in salita, come all’andata. Mah…. Una signora esce da un cancello e noi la salutiamo compitamente, ma lei non si dà la briga di rispondere, e ci viene dietro per un gran pezzo cantando motivi sconclusionati. A un certo punto ci si presenta davanti uno spettacolo emozionante: la metamorfosi di un bruco che si sta trasformando in farfalla in mezzo alla strada e Cate lo prende delicatamente e lo sposta sul ciglio della strada perché non lo schiaccino. Quando arriviamo in vista delle macchine, ci mettiamo quasi a correre, come fanno i cavalli quando arrivano vicino alla stalla. A casa alle cinque e mezzo.