4. 28 settembre 2011
Rifugio Monte Cavallo - sent 101 - Pian dello Stellaio
Rombicciaio - Passo del Termine - Pian dello Stellaio-
strada forestale (sent.105) - strada da Castelluccio- Rifugio M.Cavallo
13 Km   disl. 600 m  Ore 4.30

PERCORSO: IN AUTO AL RIF. MONTE CAVALLO VIA PORRETTA - MOLINO DEL PALLONE - CA' BONI - NIBBIO ASFALTATA FIN QUASI AL RIFUGIO.
SENT. 101 LUNGO IL CRINALE CHE COMPRENDE I MONTI CAVALLO - PIANACCETTO - TOCCACIELO  FINO AL PIAN DELLO STELLAIO, DOVE ALCUNI SI FERMANO (ORE 1.30, DISL. 250 M - 3,7 kM)
GLI ALTRI PROSEGUONO FINO AL ROMBICCIAIO, POI A SIN. SENT.143 FINO AL PASSO DEL TERMINE, CHE PORTA AD ORSIGNA
(ORE 1.15 A/R - DISL. 150 M  - 4 KM )
RITORNO PER LA FORESTALE SENT. 105, POI DALLA STRADA CHE SALE DA CASTELLUCCIO ORE 1.45 - 5,2 KM - DISL 150 M

DIARIO DI LAURA

Percorso                Monte Cavallo – Pian dello Stellaio

Partecipanti          Alba, Cate, Iso, Lucia, Luisa, Laura, Patti, Rita, Sandro, Titti

Meteore                Angela , Isa

Durata                   3.30 per gli infingardi, 4.30 per gli altri

 

Alle 8.35 abbiamo appuntamento con Rita, prima del solito perché oggi andremo lontano e ci vorrà un sacco di tempo. Ma quando siamo da Cate, troviamo Angela e Isa  che ci aspettano, per venire a fare colazione con noi. Che bella sorpresa! Andiamo al Jakarta e di lì partiamo verso le dieci perché chi ce la fa a staccarsi dalle nostre due amiche? Si parte e subito Rita, che ha una guida molto sgarzolina, sguscia davanti a Sandro  e per un bel po’ ci resta, sovvertendo tutte le regole non scritte che abbiamo seguito finora.
 A Molino del Pallone ci fermiamo a comprare panini, oggi picnic. Quando arriviamo a Monte Cavallo e parcheggiamo sono le 11.30. Per fare arrabbiare Sandro gli chiedo quando si mangia, e lui naturalmente si incazza subito. Ci inoltriamo in una bella faggeta, dove le foglie sono ancora verdissime, peccato. I faggi  si slanciano verso il cielo leggeri ed eleganti e il sole si  insinua fra i rami creando delle pozze di luce. Nei punti in cui gli alberi si diradano, bella vista su montagne quasi deserte ( solo pochi borghetti qua e là ) che sembrano ricoperte da una stoffa che non posso nominare e scendono a valle in morbide pieghe. Siamo a 1400 metri di altezza, e c’è un vento piuttosto freddo. Le foglie cadute frusciano sotto i nostri piedi, il vento fischia e muove i rami degli alberi che , toccandosi, emettono suoni dolci , come fossero flauti.
  Camminiamo sul crinale, e quindi il sentiero è facile, per lo più in leggera salita . Arriviamo a Pian dello Stellaio : tutto chiuso. Proseguiamo fermandoci poi nella grande radura dove l’altra volta avevamo incontrato  quei simpatici ragazzi nel tendone. Spariti. Ci fermiamo un po’, poi Sandro prosegue col grosso del gruppo mentre io, Alba e Luisa ci fermiamo e li  aspettiamo mangiando e prendendo il sole. Chiacchieriamo, e diciamo che… ( omissis ) ed anche che… ( omissis ). Sapete quanto possano spettegolare le ragazze quando vengono lasciate sole. Alle quattro il gruppo ancora non si vede, ci toccherà fare l’ultimo pezzo del sentiero al buio. Per fortuna dopo un quarto d’ora arrivano, e  prendiamo la via del ritorno.
 Patti mi dice che mentre  erano seduti  in uno spiazzo al sole, Cate leggeva El Pais. In un articolo si sosteneva che in una coppia, se si tradisce il partner e lo si informa, questo crea una complicità e fa durare di più il rapporto. E qui si apre un dibattito appassionato: chi dice che non confesserebbe mai il tradimento, chi non tradirebbe mai, chi dice che si tradisce in continuazione perché basta il pensiero. Patti vorrebbe intervenire ma Cate lo zittisce perché ha settant’anni e ormai è fuori dalla mischia. Alla fine però non si riesce a risolvere il problema, quindi fate pure come volete. Se non avete compiuto i  settant’anni.
  Sulla strada del ritorno, io e Alba restiamo  indietro. Ci meravigliamo e ci preoccupiamo perché non ricordiamo per niente il sentiero, che è tutto leggermente in salita. Più tardi, in macchina, Iso mi dirà che in effetti  siamo tornati per  un altro sentiero. Ah, meno male, non siamo ancora del tutto rincoglionite. Resta però un mistero il fatto che siamo andati in salita sia all’andata che al ritorno. A casa alle otto.

 

 

MOLINO DEL PALLONE

fine della strada per monte cavallo

passo delle tre croci

verso il gennaio e il corno

inizia il sentiero 101

estese faggete ancora verdi

case calistri

il corno

il piano dello stellaio, una delle poche radure

c'è chi si ferma

e chi riparte verso il rombicciaio

l'albero-altare del rombicciaio

e l'omonima radura

il bivo portafranca-termine

il passo del termine

si mangia e si beve

antico ceppo confinario bologna-toscana

eccoci di nuovo allo stellaio - ci ricongiungiamo

ritorniamo lungo la forestale- sent.105

primi colori

ultimi fiori

stiamo arrivando: sullo sfondo i monti di granaglione

retrospettiva

il nibbio

e la macchina!!