Destinazione Prati di Mugnano
Partecipanti Anna Ch, Camilla, Cate, Iso, Laura, Lucia, Rita, Sandro, Titti
Durata prima parte 2 ore; seconda parte 1.30
Tempo atmosferico bellissimo
Alle nove meno un quarto alla Meridiana. Baci, abbracci, tutto regolare, quindi partiamo. Tutto regolare?? Ma se manca Sandro! E adesso come facciamo? Isora prende il comando, ma non è proprio la stessissima cosa, infatti dopo un po’ confessa di aver sbagliato strada. Comunque si riprende e ritorna sulla retta via. Lucia ci racconta tutta eccitata la sua avventura mattutina. Era lì che aspettava di essere caricata, sulla rotonda di via Casarini, e si vede sfrecciare davanti Camilla,che la saluta con la mano e se ne va, credendo che le dia un passaggio Titti, come al solito. Poi passa una macchina che lei scambia per quella di Titti, e la insegue, la raggiunge, batte sul vetro ma la signora – che non è Titti e pensa forse a una rapina - mette la sicura, tira su il vetro e accelera. La prossima volta Lucia ha promesso di portarsi dietro gli occhiali. Poi passa Titti , che pensava che il passaggio glielo avesse dato Camilla e sfreccerebbe via, se non che Lucia si agita, si sbraccia , le corre dietro in modo scomposto, e fortunatamente riesce ad attirare la sua attenzione. Meno male, era brutto pensarla lì abbandonata sulla rotonda mentre noi andavamo a divertirci. Parlando del suicidio del nostro partito, diciamo che non abbiamo parole, ma poi le parole escono, zampillano e scrosciano fuori, amare e sconsolate. Per fortuna primavera dintorno per li prati esulta – ma solo per i prati, mentre i sentieri invece sono orribilmente infangati e scivolosi e anche se non ci saranno cadute rovinose ci inzaccheriamo per bene. Sgridiamo Isora, che ha scelto la destinazione e il sentiero, ma lei non si impressiona per niente. Mentre camminiamo, ci teniamo in contatto telefonico con Sandro, che è dovuto andare dal notaio e ci raggiungerà dal lato corto dell’anello. In un primo tempo aveva detto che non veniva, perché c’erano quelle che non camminavano – non so di chi parlasse – e quelle che andavano via prima, ma poi la sua natura profonda di leader ha avuto la meglio, ed è venuto. Arriviamo alla “ piazza “ dei Prati e ci sediamo sulle panche attorno ai due tavoli ad aspettare Sandro, a prendere il sole e a rallegrarci della dolcezza del paesaggio. Ci mettiamo a mangiare, mentre da un pruno in fiore ci cade addosso una pioggia petali. Arriva Sandro ed è scontento perché dice che la notaia, gran bella donna, non era sufficientemente scollata. Poi arriva un messaggio che ci informa che Napolitano ha dato l’incarico a Letta. S’alza un grido unanime ed accorato: “ Quale? “. E’ quello meno peggio, che sollievo! Chiedo se qualcuno conosce delle buone trattorie a Roma, dove andremo domani. Rita vorrebbe tanto essere d’aiuto, ne ha in mente una, ma non ricorda il nome, né la strada - e forse non è neanche a Roma, dice qualcuno. Dopo aver mangiato e chiacchierato a sufficienza, io torno a casa con l’equipaggio di Camilla, mentre gli altri continuano la passeggiata. Forse riuscirò a scrivere il diario prima che la passeggiata finisca.
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