22 Aprile 2009
Verica - Corogno - Monterastello - Ca' Giuliani - Sassomassiccio - Sassoguidano - e rit. al bivio - Caseificio - Verica     ORE 4.30    disl. 250 m   11 KM

 

 

 


Il Diario di Laura

Mercoledì 22 aprile ‘09

 

Destinazione           Verica, Sassoguidano

Partecipanti             Anna Po, Cate, Alessandra, Antonio, Carla, Gio, Isa, Iso, Laura, Patti
                      Sandro, Dani, Regina ( aiuto, siamo in 13! Cerco di convincere qualcuno
                      a tornare a casa, quando me ne rendo conto, ma invano )

Durata                     le solite 5 ore per fare 10 chilometri

Tempo                     così assolato che Gio si è scottata

 

Patti, Regina ed io ci avviamo verso La Muffa, dove abbiamo appuntamento alle 9.15. A un certo punto c’è un cretino che ci strombazza dietro. Ah, no, scusa, è Sandro. Finito di fare colazione, partiamo. Al primo semaforo perdiamo la nostra guida. Ecco, e adesso? Ma no, dopo poco lo troviamo lì che ci aspetta: ormai gli si sta decomponendo il carattere. Durante il tragitto, nella macchina di Antonio parleranno tutto il tempo di disgrazie legate alla casa, nell’altra di disgrazie  legate alla vita familiare. Nella nostra macchina parliamo di sesso. A questo proposito Regina ed io siamo d’accordo che la fatica è impvoba, la posizione vidicola, il piaceve effimevo, e poi si consumano solo 32 calorie… ma Patti non è d’accordo. Arrivati a Verica parcheggiamo e cominciamo l’escursione ( mi si passi l’espressione un po’ forte ). Sono le 11. Fuori dal paese visitiamo la Chiesa di  SS. Geminiano e Rocco, dove ricordo che in passato io e Patti abbiamo visto delle belle statue del Begarelli; ma adesso non ci sono più, sono in restauro. Ce ne sono però di statue, ma sono collocate così in alto che più che vederle me le devo immaginare. La chiesa è bella, ed è circondata da un giardino in fiore che ci fa ricordare il Paradiso Terrestre. Appena fuori dal recinto della chiesa, un albero dalla chioma elegante, che copia la forma delle sue proprie foglie. E’ una pioppa, dice Iso.
Riprendiamo la passeggiata. Oggi sarà dura, perché Sandro non è riuscito a trovare la cartina del luogo e dovremo affidarci alle indicazione dei locali, che si divertiranno moltissimo a depistarci, mandandoci qua e là. Il paesaggio è impazzito di fiori e di luce, e sullo sfondo, le montagne innevate, bellissime. La natura cerca di imitare il cangiante splendore del velluto, della seta e del broccato, e ci riesce benissimo ( questa descrizione non sarà copiata? ). Incontriamo dei bei borghetti, lindi e ordinati, ristrutturati con gusto, e Patti è tutto orgoglioso perché siamo nel modenese e gli è venuto un attacco di campanilismo,e dice che è un paesagio dolce-fiero. Quando dio vuole, arriviamo al parco di Sassoguidano, dove un cartello ci promette che avremo modo di conoscere la rara Hottania. E però mente, infatti incontreremo un sacco di fiori e piante che non abbiamo mai visto, ma la rara Hottania sarà stata una di questi? Mah… Arriviamo a un grande prato sontuoso, marezzato dal vento e tutto fremente di luce. Ci fermiamo qui a mangiare? Un gruppetto si allontana per controllare se c’è un punto  asciutto e Sandro li guarda e dice che vedere quegli animali al pascolo è molto bucolico.
 Ci sediamo al sole e cominciamo a mangiare, col sottofondo del gracidio delle rane nello stagno lì sotto. Finito di mangiare Patti si mette a dipingere, Gio comincia a prepararsi la scottatura stendendosi al sole e  Regina circumnaviga lo stagno. Che stia cercando un satiro? dice Sandro. Poi mi chiede quale parte del satiro preferisco, se quella sopra o quella sotto. Che pazienza. Riprendiamo la passeggiata e arriviamo ben presto a una zona attrezzata nel bosco, dove sarebbe stato più comodo mangiare, ma vuoi mettere la bellezza del nostro prato? In cima alla collina c’è una bella chiesetta e Carla ci dispone in fila indiana sulla scalinata per fotografarci; dopo insisterà per riprendermi fra i lillà.No, che non sono fotogenica!Ma Cate suggerisce che mi ci nasconda dietro; lo faccio e in effetti la foto verrà bella. Su un belvedere Sandro fa disporre noi ragazze in ammirazione estatica di Patti e ci fotografa.
Oggi Cammina e coreografa. Dopo ore ed ore di cammino soprattutto su strada asfaltata, con grande dispiacere delle piante dei nostri piedi, arriviamo in vista di Verica. Iso, che studia da Sandro, ci convince ad andare a sinistra, e noi lo facciamo, ma purtroppo così facendo la allunghiamo di un chilometro, stanchi come siamo… Arrivati in centro ci sediamo al bar a scioglierci al sole, bevendo birra e chinotti e mangiando patatine dal sapore buonissimo ma inesistente in natura, e che per di più devono contenere una qualche droga, perché non riusciamo a smettere di mangiarne. Alle cinque e mezzo ripartiamo, dopo aver comprato  il pane di Verica, di cui i locali vanno molto fieri perché, dicono che, unico al mondo,  non diventa mai secco ma ammuffisce. A casa alle sei e mezzo, felici di una giornata veramente straordinaria.

 

tabella di un circuito in mbk

la fontana della piazza di Verica

la Parrocchiale di Verica

maooo!

la parrocchiale conserva pregevoli terracotte

dal piazzale antistante si scorge il crinale innevato

trattamento antizecca

la piazza di Monterastrello

Corogno

Il borgo di Semese, più in alto

Ca Giuliani e in lontananza Bocco, che vedrete spesso nelle foto

fiori di melo

seguono le tabelle dei percorsi della Riserva Di Sassoguidano

..è qui che si scatena la ricerca della mitica Hottonia

il lago di Sassomassiccio

Déjeuner sur l'herbe 40 ans après

Il borgo di Sassomassiccio con la Pieve

la Pieve di Sassoguidano

donne al belvedere....

myosotis

di nuovo il lago

ecco la mitica Hottonia!!

ingresso del Parco

di nuovo Bocco, bello ma privato

un tappeto di margherite ci accoglie al rientro a Verica

eccoci al bar in piazza a bere birra e mangiare patatine..