Itinerario in parte su sterrato in parte
su sentiero fino alla Serra dello Zanchetto. Poi , per ragioni di tempo, su
strada asfaltata fino al Lago.
Pranzo al Ristorante Da Gilberto sul lago
Partecipanti Alessandra,Alba, Anna, Caterina, Carla, Dani, Isa, Isora, Laura, Patti, Sandro, Ulli
Antonio, Camilla, Lucia che convergeranno in diversi momenti da diversi punti
cardinali
Durata tre ore
Eccomi di nuovo qui, per la seconda passeggiata consecutiva del nuovo anno: non vorrei che diventasse un vizio.
Alle nove meno un quarto da Cate. Io, Patti, Anna e Ulli saliamo in macchina con Carla e per tutto il tragitto fino a Vergato ci impegnamo allo spasimo per scrivere la zirudela per Iso e Cate, che compiranno gli anni domani.
Gli ingranaggi cerebrali girano vorticosamente, con gran rumore di ferraglia,
causa l’età e l’uso solo saltuario dei medesimi. Cerchiamo di coinvolgere anche
Ulli, chiedendole di trovare una rima con Wittgenstein, che ci tornerebbe utile
per Cate, ma lei non ci riesce.
A un certo momento alzo lo sguardo e vedo che il cielo è tutto nuvoloso.
Aiuto, proprio oggi che non ho preso l’ombrello! Ma gli altri mi rassicurano :
Sandro ha detto che ci sarà il sole, dove andremo.
A Rioveggio ci fermiamo alla pasticceria, dove ci aspettano Ale ed
Antonio. Ale mi dice che, avendo telefonato a Sandro per chiedergli se sarebbe
stata una passeggiata impegnativa, lui ha risposto: “ Ma figurati, c’è anche la
Laura! “. Come se fossi handicappata. E quindi gli ho dovuto fare una scenata.
Ripartiamo e dopo un po’ – vicino a Traserra, mi dicono, ma non ne so
niente perché impegnatissima a scrivere la zirudela – ci fermiamo in uno spiazzo
nel bel mezzo del nulla e aspettiamo Alba, che viene da Porretta.
Dopo poco arriva, come avrà fatto a trovarci…Prendiamo un sentiero che
sale molto dolcemente fino ad arrivare allo spartiacque, dove proseguiamo in
pari, con belle viste a destra e a sinistra sui monti circostanti.
C’è il sole, come promessoci, e la temperatura è mite. A un certo punto
Sandro ci chiede : “ Che monte è quello? “ e noi, in automatico, rispondiamo “
Il Vigese! “ e infatti lo è, ma da quell’angolazione lì è irriconoscibile, è
come guardare il lato corto di un rettangolo.
Camminiamo – sempre troppo lentamente, dice Sandro - , chiacchieriamo,
mangiamo more ( ma ormai sono un po’ rinsecchite). Quando arriviamo sulla strada
asfaltata è ormai l’una e un quarto e un cartello dice che il lago dista tre km.
Non ce la faremo mai ad arrivare al ristorante all’una e mezzo, come da
prenotazione. Tanto più che dopo un km un cartello dice che ne mancano ancora
tre. Intanto Ale, che è fuori allenamento, è molto stanca quindi chiediamo ad
Isa, che ci sta aspettando al ristorante , se ci viene a prendere, e lei lo fa.
Quando arriva, per non lasciarle sole, saliamo anche io e Dani.
Arrivate al ristorante ci sediamo in riva al lago e ci prendiamo
l’aperitivo. Dopo poco arrivano gli altri. Entriamo e ordiniamo. Mentre
aspettiamo che ci portino i primi, leggiamo la zirudela e consegnamo i regali:
due libri, più una calcolatrice per Iso offerta personalmente dal Capo.
Quello che ci è mancato dell’Isora – appena reduce da un soggiorno di tre
settimane in Sardegna assieme a Cate – sono i conti esatti / fatti in fretta,
ratti ratti /. E mentre loro erano al mare / ore ed ore a conteggiare / e
perfino litigare / per dividere e sommare / e il totale ricavare. Inoltre delle
piante tutto sa / le tigelle lei ti fa / di consigli non e avara / per saggezza
montanara.E che dir di Caterina? Un folletto, una fatina / di lettura è
appassionata / ce ne parla in passeggiata / Se ne va di vetta in vetta /come
fosse una capretta/ Ma cos’è quel fil di fumo / che si leva dall’erbetta? / la
sua amata sigaretta / che lei fuma in luogo erto / in assenza dell’Alberto.
Arriva il tris di primi, e sono tutti buonissimi, difficile dire qual è
il migliore. Buoni anche i secondi e i contorni. Finiamo con una torta di
compleanno, caffè e liquori, il tutto per 24 euro. Alle quattro ci alziamo e ci
avviamo stancamente per la passeggiata intorno al lago. Non sarebbe meglio
mangiare dei panini invece di andare al ristorante?, chiede qualcuno. Ci
fermiamo subito con la scusa di osservare e fotografare dalla diga le nostre
ombre sulla vegetazione sottostante. Dopo poco ci stendiamo e stiamo lì a
chiacchierare sul bordo del lago, tutto scintillante di pagliuzze d’oro, una
bellezza. Verso le sei Isa porta gli altri guidatori alle macchine, e questi
tornano a prenderci. Baci e abbracci. A casa alle otto circa.