Percorso Vignola – Marano
Partecipanti Anna Ch, Antonio, Camilla, Cate, Dani, Iso, Laura, Lucia, Sandro, Titti, Umberto
Durata variabile, a partire da un minimo di due ore e mezzo
Alle otto e tre quarti alla Meridiana. Arrivo accompagnata
da Patti che fa colazione, saluta gli amici e se ne va triste, perché ha degli
impegni. Oggi siamo una folla, attirata dalla primavera in fiore, dalla facilità
del percorso e, in qualche caso, da un attimo di disattenzione della sfiga. Gli
amici che hanno letto il mio ultimo diario sono ancora lì che si domandano chi
sia quella che si è sposata, e io li indirizzo abilmente verso Iso, che però si
intestardisce a negare.
Salgo in macchina con Anna, Camilla e Lucia, perché dobbiamo parlare
dell’incontro con l’autrice che si terrà presso la nostra biblioteca sabato
prossimo. Finito questo argomento, fondo un gruppo di lettura per far contento
colui che quelle sciocchine delle mie amiche continuano a chiamare “ il mio
innamorato “ , e se andiamo avanti così finirà che ci credero’ anch’io, e magari
anche lui.
Anna è un po’ frastornata perché ha dormito poco ed è poco reattiva, tanto
che a un certo punto sta per svoltare dietro una macchina che non c’entra. Per
fortuna riesco a fermarla in tempo, se no forse saremmo ancora lì a vagare nella
campagna. A Vignola ci fermiamo al solito parcheggio e cominciamo la
passeggiata.
Primavera d’intorno brilla nell’aria e per li campi esulta, sì che a
mirarla intenerisce il core ( vi sembra di averla già sentita questa? ). Il
fiume scorre pigro e gonfio d’acqua. L’erba è di un verde nuovo e tenero,
punteggiato da miriadi di margherite e bottondoro e i fiori dei ciliegi sono
nuvole leggere, bellissime.
Svoltiamo a destra, dirigendoci verso un gruppo di case e dopo un po’ ci
accorgiamo che Dani non c’è. Antonio si dà del cretino – e tutti noi a dire “ ma
no, ma no “ - sapeva che lei si era fermata ( potete immaginare perché ) e non
l’ha aspettata, così lei non ci ha visto svoltare. Quindi torna indietro per
recuperarla, ma dopo cinque minuti ancora non sono comparsi, allora Sandro va a
cercarli, lasciando a Iso il compito di guidarci. Noi siamo un po’ allarmati,
perché ci viene in mente “ Dieci piccoli indiani “ di Agatha Christie e ormai
siamo solo in otto: chi sarà il prossimo a scomparire?
Arriviamo di nuovo al sentiero che corre lungo il fiume, ci fermiamo e
telefoniamo a Sandro che ci dice di aspettarli, che stanno arrivando. Ma non
abbiamo punti di riferimento sicuri. Dove siamo noi? E dove sono loro? Ci
sediamo al sole, sull’erba e aspettiamo. Dopo un bel po’ ritelefoniamo e, avendo
perso la speranza di farci localizzare, gli diamo l’appuntamento al parco
attrezzato di Marano. Riprendiamo la strada con passo un po’ stanco, perché il
sole non scherza, saremo attorno ai 30° e il nostro corpo non ha avuto modo di
abituarsi gradualmente all’aumento della temperatura.
Arriviamo al parco di Marano, ed eccoli là, arrivati da ore. Ci sediamo e
cominciamo a mangiare sulla nuda tavola – Dio, come rimpiangiamo Isa, che
apparecchiava sempre con una bella tovaglia ricamata! Il pranzo viene allietato
dal vino rosso di Sandro e dal caffè ancora bollente di Iso.
Finito di mangiare, noi quattro dell’equipaggio di Anna ci avviamo verso
Vignola, perché Anna ha un impegno, io devo scrivere il diario prima che tutto
scompaia nell’oblio ecc. ecc. Fa un gran caldo. La temperatura percepita si
avvicina ai 50°. Camminiamo di buon passo fra i fiori, mentre il sole ci fa
sudare e ci abbronza, e sulla destra il fiume scorre calmo e placido. A casa
alle tre e mezzo. E gli altri? Cos’avranno fatto? Come se la saranno cavata
senza di noi?
NdR - .....benissimo, perchè chi è rimasto stava bene insieme... poi ci siamo seduti in piazza a Vignola a prendere il gelato in una nuova gelateria: non male,.... la cameriera!
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