17-18 Marzo 2015 - Bari - Trani - Barletta
PARTECIPANTI. 16
SANDRO - DANILA-PINO-CARLA-ANNA P-GIO-TITTI-MARIELLA-LUCIA-GIORGIO-CAT-RITA-MIRIAM-ISORA-ISA-ALBA
17 marzo -
volo Ryanair ore 11.50 - Sistemazione Hotel Cristal
Visita guidata alla Citta vecchia
Cena all'Osteria delle Travi, nella città vecchia-
Tot. 6 Km
IL DIARIO DI GIOVANNA
Martedì 17 marzo: Bari
Il viaggio, grazie all'abile regia della ns.guida, è filato liscio come l'olio: volo in perfetto orario, ferrotramvia in perfetto orario...ambienti confortevoli, colorati, tecnologicamente organizzati...anche l'Hotel è risultato accogliente e strategicamente funzionale ai nostri spostamenti a piedi...
Prima di tuffarci nella mischia, per non smentirci, ci siamo subito fiondati in un tipico forno pugliese, dove abbiamo divorato panzerotti, pizzette, focacce, taralli e altro “ben di Dio”..., per poi dirigerci, satolli e paghi, al teatro Piccinni ad attendere per le 15.30 Lello, amico di Gabriella...
poi subito di buon passo verso il Castello Svevo, ricca residenza di Isabella d'Aragona, punto di partenza per la visita con Michele, nativo della città vecchia e profondo conoscitore dei suoi segreti, che ci ha guidato con arguzia e maestria per i suoi vicoli impenetrabili.
Subito ci hanno dato il benvenuto orecchiette di tutte le forme e dimensioni, stese negli essicatoi all'aperto: l'usanza vuole che le orecchiette per il ragù siano più piccole e preferibilmente secche, mentre quelle da accompagnarsi al cavolo, devono essere più grosse e fresche...Se volete saperne di più, non mi assumo responsabilità e consiglio un'intervista a una certa Caterina, regina delle cuoche pugliesi, capace di trasformare in un sogno ogni semplice ricetta...
Il vicolo di Santa Lucia, o vicolo del bacio, ( tradizione vuole che a San Valentino le coppie qui si incontrino per il loro convegno amoroso: badate bene.... le più giovani, pare, solitamente si scambiano un semplice buffetto, mentre quelle più anziane...non vi dico!!!!) ci ha introdotti degnamente ai misteri della città, che ancora non si era svelata, nonostante il bianco della Cattedrale ci apparisse all'improvviso fra i pertugi delle case...
Ma ecco l'ex convento di Santa Teresa dei Maschi e, all'angolo di un' antica osteria, la statua di San Nicola con il piccolo Adeodato, dono di Dio, un fanciullo che, secondo la tradizione, il Santo aveva strappato ai Saraceni e consegnato poi ai legittimi genitori...
Ecco la bella Piazza Maggiore, oggi piazza Mercantile, ben ristrutturata, di impianto rinascimentale, col Palazzo del Sedile, cuore della vita amministrativa; la Colonna della Giustizia, o Colonna infame, antica stele utilizzata per l'attracco delle navi, poi gogna cittadina, presso la quale venivano incatenati ed esposti al pubblico ludibrio bancarottieri e debitori insolventi; la Fontana della Pigna o delle Quattro facce, sormontata da una pigna in bronzo.
Il cammino per la Città Vecchia, vociante di gente per strada e condito dagli odori del cibo di strada (abbiamo visto padelle sfrigolanti di “sgagliozzi”, quadrati di polenta fritta e calderoni fumanti di budella...), è poi proseguito lungo le mura, in via Venezia: prima dell'apertura del lungomare, l'acqua lambiva le mura, sopra le quali corre oggi questa strada dedicata alla città che liberò Bari dai Saraceni. A testimonianza di questo evento storico, fino agli anni 60 anche a Bari si celebrava lo sposalizio del mare, tradizione oggi, ahimé, dimenticata.
Ed eccoci alla venerata chiesa di S. Nicola, piena di suggestione e religiosità: ci hanno colpito all' esterno la semplicità della facciata insieme all'eleganza dei suoi portali, all'interno la Cattedra del Vescovo Elia, precoce esempio di arte romanica pugliese, il rinascimentale monumento funebre di Bona Sforza, figlia di Isabella d'Aragona e signora di Bari, la “Sacra Conversazione” di Bartolomeo Vivarini, a testimonianza dei Veneziani a Bari e, infine, la cripta sotterranea con le multiformi colonne a capitelli bizantini e romanici e la tomba di San Nicola, cui si dovrebbe il trasporto della colonna miracolosa, detta delle “vacantine”: sembra che le ragazze da marito usassero fare tre giri intorno a questa colonna, per propiziarsi la possibilità di accasarsi, pare con esiti positivi! Oggi, essendo la colonna posta in un angolo della cripta, i giri beneauguranti, obtorto collo, son da farsi intorno alla chiesa...
Ultima, ma non da meno, la bella Cattedrale, importante creazione del romanico pugliese, eretta nella prima metà del secolo XI°, con un magnifico rosone, la cui ghiera è affollata di mostri e di esseri fantastici,della cui tipologia abbiamo trovato ampia documentazione nella splendida raccolta di calchi in gesso all'interno della Gipsoteca, nel Castello Svevo.
Per finire, cena luculliana, a prezzo più che abbordabile (grazie a Lello!), all'Antica Osteria delle Travi, con ottimo vino primitivo e portate locali: serata in allegria, fra brindisi vari e cin cin a gogò.
Poi, con la complicità delle maschere del teatro Petruzzelli , toccata e fuga al foyer, che presenta un recupero sostanzialmente integro del suo apparato decorativo.
Che dire ancora? A qualcuno il tutto non è bastato e sono continuati i sollazzi nella bisca di madame
Carla', dove le carte hanno fatto il loro gioco fino a tarda ora...per gli altri il sonno ristoratore dei giusti!
18
marzo - TRANI e BARLETTA
Visita della Cattedrale di Trani - Pranzo al porto all'aperto - Visita della
Villa comunale. Tot. 4,2 Km
IL DIARIO DI GIOVANNA
Mercoledì 18 Marzo: Trani e Barletta
All'insegna di un sole splendido, che ha colorato di luce ogni momento della giornata, ecco Trani e la sua Cattedrale: bellezza per gli occhi, puro biancore nell'azzurro del cielo e del mare, una chiesa perfetta nella sua essenzialità, che ci ha fatto guardare in alto e riappacificarci con la vita....
E ancora suggestioni d'oriente nella Chiesa di Ognissanti, consacrata nel sec. XII° per l'ordine dei Templari e sapore di mare nel buon cibo gustato alla Perla del Sud, ristorantino all'aria aperta lungo il porticciolo.
Poi scorribanda nella Villa Comunale e un ultimo sguardo alla Cattedrale dagli spalti del cinquecentesco fortino di S.Antonio: roba da mozzare il fiato!!!
A chiusura della giornata, Barletta, di cui tutti ricordiamo la disfida, con la Chiesa del Santo Sepolcro, il Colosso in bronzo (ingabbiato per restauro), la bianca Cattedrale, il Castello Svevo sul mare e Palazzo della Marra con la collezione De Nittis, donata da Léontine al comune natale del marito: e ancora una volta la luce del sud ci ha preso il cuore, quella luce così sorprendentemente rappresentata nei quadri del pittore e mirabilmente descritta nel suo “Taccuino” :
“ Conosco tutti i colori, tutti i segreti dell'aria nella loro intima natura....Oh il cielo! Ne ho dipinti di quadri! Cieli, cieli soltanto e belle nubi. La natura, io le sono così vicino! L' amo! Quante gioie mi ha dato! Mi ha insegnato tutto: amore e generosità!”.
Treno per
Barletta
Visita Mostra permanente di De Nittis a Palazzo Marra.
Visita della Cattedrale. Tot. 2,6 Km
Treno per
aeroporto-
Partenza per Bologna 21.45