13 maggio 2009
Trappola - Agr.Sasso Rosso - sent. 019 - Le Croci - via Freddolina - sent. 059 - Trappola
Ore 3   10 Km  disl. 150 m

 


Il Diario di Laura

Mercoledì 13 maggio ‘09

Percorso             Fondovalle del Savena – Monzuno – Trappola – Sasso rosso – Le Croci – casa di Anna Po  che neanche lei sa bene dov’è, si volta prima a destra poi a sinistra poi si chiede

Partecipanti       Anna, Carla, Gio, Isa, Iso, Laura, Sandro, Sonia, Raul. Patti non c’è, è a Loiano a fare   dei lavori di muratura. O almeno così ha detto

Padroni di casa Anna e Giovanni

Commensali       Rita e Gianni

Meteore             Patti

Durata                 tre ore e un quarto

 

Stamattina la sfiga si è alzata molto presto e ha colpito a destra e a manca ,cosicchè eccoci qui solo in sette –il minimo necessario per prendere due macchine. Alle nove e mezzo ci incontriamo con Isa e Gio a Pian di Macina. Facciamo colazione al solito bar, dove troviamo esposta una maglietta con su scritte le ragioni perché la birra è meglio della donna : perché la birra non è gelosa se te ne fai un’altra, perché te la puoi fare in pubblico, perché te la puoi dividere con gli amici ecc.Forse l’avevo già vista in passato, e avevo cercato di dimenticarla, riuscendoci benissimo.  Fatta colazione partiamo per Monzuno.  Racconto che ieri io e Patti abbiamo spostato la nostra libreria piccola e dietro abbiamo trovato molte cose interessanti, fra cui forbici e palline della dama cinese e rametti di ulivo. Sandro interviene chiedendo a cosa servono i libri, e nessuno sa rispondere. Io lo so, servono a passare due giornate ogni anno a spolverarli, ma non lo dico perché sono timida. Arrivati a Monzuno, prendiamo per Trappola, dove incontriamo Sonia e Raul e alle dieci e mezzo cominciamo la passeggiata. Il cielo è corrucciato, e tira un gran vento freddo, quindi ci mettiamo la giacca, e poi il vento cala e ce la togliamo, poi si rialza e ce la dobbiamo rimettere perché ci si gela il sudore, e così tutto il tempo. Il paesaggio è molto bello, verdissimo e tutto mosso dal vento che alza ondate d’ erba , di avena e di botton d’oro. Andiamo verso Sasso Rosso e Sandro ci promette di portarci a un punto da cui si gode una vista a 390° - che, dice, è anche la temperatura a cui bolle l’acqua. Ma poi cambierà idea e non ci andremo, senza che per altro ce ne informi. Oltrepassiamo la Sorgente del mulo, dove Sandro si fa fotografare nel la tipica posa della bestia da soma, per poi fare un fotomontaggio. Più avanti la nostra guida attira l’ attenzione a delle vovine, e per favore non chiedetemi cosa sono. A Sasso Rosso ci fermiamo a guardare delle pecore che non sono ancora state tosate e la cui lana pende dal dorso come un mantello. Proseguiamo per Le Croci, un gruppetto di case di cui una antica molto bella, poi saliamo su un pianoro da cui una bellissima vista: a destra un paesaggio profondissimo con sette quinte, di cui l’ultima è costituita dal Cimone e dal Libro Aperto tutti innevati, una bellezza. A sinistra una valle verdissima e sullo sfondo Loiano. Sandro propone di controllare col teleobiettivo che cosa sta facendo Patti , è un provocatore, ma io non cado nella rete. Siamo a 900 metri, e gli amici si sporgono sul bordo dello strapiombo e fanno prove di volo, e si capisce che sono tentati dal fascino dell’abisso e vorrebbero buttarsi giù. Riprendiamo la strada del ritorno, facendo un anello, inutile dirlo. Ci avviamo per via Freddolina, bordata da maggiociondoli. Mi avvicino per odorarli e il profumom è così lieve che quasi non si sente. Non ci sono più i maggiociondoli di una volta. A un certo punto Sonia e Raul scompaiono, stanno friggendo forse perché camminiamo troppo piano, e vanno avanti a prendere la loro macchina.Ci incontreremo a Trappola, e lì ci saluteremo, perché non verranno a mangiare con noi per svariati motivi. Passiamo un attimo a vedere la casa di Sonia, ma dobbiamo correre via subito perché Rita e Gianni ci stanno aspettando in mezzo alla strada in un punto da cui raggiungeremo insieme la casa di Anna. Li incontriamo in mezzo a una cavedagna, e insieme andiamo verso la casa, il cui vialetto di accesso è tutto bordato di erica in fiore. La casa è prefabbricata ed è posta in una posizione bellissima affacciata sulla valle con la chiesa di Scascoli lì di fronte Sembra di essere fuori dal mondo – dice il padrone di casa che ci sono anche i lupi. Giovanni  è molto ospitale e ci fa una gtran festa. La polenta è quasi pronta, quindi ci sediamo fuori a tavola ed ecco che arriva il capriolo preparato da Anna, squisito. E che dire del vino? Buonissimo e molto volatile, nel senso che appena arriva in tavola, lo facciamo sparire.Ed ecco che arriva Patti a prendere il caffè con noi. Ha l’aria un po’ provata e quando va via gli raccomandano di prendere un vov, insinuando forse che si sia dedicato ( e si prepari a rifarlo ) ad attività non proprio edili. Finito di mangiare il sesso debole ( Sandro e Gianni  - Giovanni non so, è scomparso ) si stendono sugli sdrai a sonnecchiare – è un sonno vigileperò perché non appena ci mettiamo a sparlare di Voi-sapete-chi, Sandro ci registra col telefonino per poi usarlo contro di noi. Per raggiungere lo sdraio, per fare lo sborone il medesimo sale sulla ringhiera e salta giù, col risultato che si incassa e si riduce alto come Brunetta. Noi ragazze stiamo lì a chiacchierare,a raccontare i viaggi che abbiamo fatto e a progettare i prossimi. Carla vorrebbe raccontare un anneddoto, ma non riesce ad andare avanti: noi l’interrompiamo in continuazione perché abbiamo paura che se no si offenda. Alle cinque arriva Sonia a salutarci. Già qui? Verrebbe da dirle.Alle sei ci alziamo per andarcene, dopo aver minacciato i nostri ospiti di tornare ancora.Adesso che ce ne andiamo il cielo è tutto azzurro e fa caldo. Che bastardo. Quando arriviamo sulla strada asfaltata, ecco che dietro una rete vediamo sfrecciare due caprioli. Che animali! Così belli ed eleganti! E poi così buoni! Torniamo a casa passando attraverso una fioritura lussureggiante di acace.