Destinazione Riccione
Partecipanti Alba, Anna C, Anna Po, Angela, Cate, Isa, Iso, Gio, Laura, Lucia, Luisa, Mariella, Patti,
Rita, Sandro
Durata 1 ora / 2 ore
Tempo è stata l’ultima giornata d’estate
Alle 8.28 abbiamo appuntamento alla fermata dell’autobus
con Angela e Iso – che aveva detto che il 36 passava alle 8.30, ma non era vero,
era già passato e abbiamo dovuto aspettare quello dopo, con la preoccupazione di
non arrivare in tempo. Anche le Isore sbagliano. Nell’atrio della stazione,
incontro inutilmente festoso , dato che con i 4/5 del gruppo ci siamo visti
anche ieri pomeriggio da Capelli. Sul treno c’è l’aria condizionata e si muore
dal freddo. Anna C va a lamentarsi e dopo si morirà dal caldo.
Arriviamo sulla spiaggia e invece del passato di verdura che ci
aspettavamo di trovare, vediamo che l’acqua è azzurra e quasi trasparente.
Sembra proprio mare. Proviamo a mettere l’alluce in acqua e lo ritiriamo in
fretta: è fredda come in Grecia e Gio ed Alba, che si erano riproposte di fare
il bagno, desistono.
Prendiamo a sinistra verso Misano. L’aria è frizzante, ma col passar del
tempo si intiepidirà un po’.
Il mare è tutto increspato di piccole onde che si rincorrono senza sosta
fino a morire sul bagnasciuga. Il cielo è sereno. Superiamo delle ruspe, che
stanno preparando la spiaggia per l’anno prossimo, con la ben nota efficienza
della Riviera.
Di ristoranti aperti ce ne sono pochi ma, a giudicare da quello dove
mangeremo noi, buoni. Dopo mezz’ora io e Gio torniamo indietro. Un gran fusto
ci si avvicina, speriamo sia un tentativo di approccio. No, vuole solo sapere
che ora è. Raggiungiamo Isa che è rimasta a prendere il sole davanti al
ristorante del bagno 68 e ci sdraiamo a leggere.
All’una e mezzo ci raggiungono gli altri e ci facciamo apparecchiare sulla
sabbia, al sole. I camerieri ci allestiscono i tavoli e prendono le ordinazioni
con la ben nota solerzia del personale romagnolo , pensiamo noi prima di
scoprire che la cameriera è scozzese. Ci sediamo dividendoci in due gruppi: da
una parte i piadinari, dall’altra i gourmets, che mangeranno pesce a carrettate,
tutto ottimo. Quelli seduti di fronte al mare si godono increduli i colori
delicati di questo scorcio d’estate, gli altri ammirano il paesaggio riflesso
sulle vetrate del ristorante. Quattro uomini se ne stanno in riva al mare
dandoci di spalle, immobili. Staranno misurando chi ce l’ha più lungo?
Intanto una leggera foschia ha avvolto i contorni dei monti di Gabicce,
con effetto vagamente metafisico.
Finito di mangiare ci stendiamo sulla sabbia e ci dedichiamo ad attività
ludiche.
Per la serie “ Indovina l’oggetto misterioso “, per facilitare il compito
a Rita, scegliamo l’arricciaburro. Poi, per “ Indovina il personaggio misterioso
“ , Patti deve scoprire il nome di un pittore ( se stesso ) e ci riesce. Dopo
che ci siamo divertiti abbastanza tutti – tranne Isa, Angela ed io – vanno a
passeggiare in città.
Mi racconteranno poi di aver visitato Villa Mussolini, recentemente
restaurata, con installazioni di arte contemporanea di metallo colorato e legno.
Era deserta e il custode li ha guardati incredulo: da mesi non vedeva nessuno.
In Viale Ceccarini poi, si sono fermati a guardare le vetrine di una
gioielleria specializzata in diamanti, con pietre vistose per nuovi ricchi
soprattutto russi. Però non hanno comprato niente, dicono che i gioielli erano
kitsch. Poi hanno dato un’occhiata ai prezzi delle scarpe : le più economiche
costavano 300 euro. Ce n’era un paio che piaceva molto a Luisa, ma non l’ha
comprato – mica per i soldi, dice, ma perché avevano i tacchi troppo alti.
Intanto io, Angela e Isa ci avviamo verso la stazione. La strada non ce la
ricordiamo, ci perderemo? Ma no, siamo sicure che Sandro ci ha installato dei
micro-chip sottopelle e ci ritroverà subito.
Alle 18.o7 prendiamo il treno. Ci sediamo a chiacchierare e guardare un
tramonto di fuoco, melodrammatico e lunghissimo, accompagnato a debita distanza
da una luna rosa. Passa il controllore, ed è un incrocio fra un vampiro hippy e
una rockstar in divisa. A casa alle otto e mezzo.