partecipanti 24 di cui 3 cicliste
percorso classico lungo il fiume panaro con
variante in via dei ciliegi
pranzo al sacco con festeggiamenti di compleanno
tempo luminoso e caldo
IL DIARIO DI LAURA
Mercoledì 6 aprile ‘11
Percorso
Vignola - Marano lungo il fiume
Partecipanti Ale, AleLodi, Anna Po,Anna C., Cate, Carla,Gio, Isa,
Iso, Laura, Patti, Rita, Laura 2 ,Rita Piffari, Lucia, Luisa, Camilla, Alba,
Sandro, Antonio, Dani, Mariella,Angela, Tamara
Lunghezza
14 km, che ci siamo centellinati passo per passo, riuscendo a impiegare due ore
e mez zo all’andata e solo un po’ meno al ritorno
Tempo atmosferico per il mio ritorno in pista il cielo si è vestito
dell’azzurro più bello, e fa un caldo estivo
Come dicevo l’ultima volta, prima che il destino non solo crudele ma anche cinico e baro mi colpisse in quello che un escursionista ha più caro ( i piedi ), eccomi qui a scrivere il diario… Alla mattina all’alba accompagno mia cognata a una visita all’ospedale e, mentre la sto riportando a casa, mi taglia la strada un’auto che sembra un girino sottoposto a radiazioni – una multipla, cioè - con una bicicletta sul portapacchi. Sì, è Sandro che ha già caricato Isa e sta andando a prendere Gio. Ha comprato appositamente un portabiciclette, per permettere anche alle ragazze diversamente abili di partecipare a questa gita cult che facciamo ogni anno a primavera. Sandro santo subito. Scarico la cognata poi passo a prendere Patti e a caricare la bici che Anna Po mi ha gentilmente prestato . La bici è molto docile, si lascia infilare negli anfratti della macchina e vi si adagia senza protestare.Siccome siamo un po’ in ritardo, telefono a Sandro che ci vediamo alla Muffa. Arriviamo là, ma questi non si vedono e ci tocca aspettare un bel po’, saranno stati lì a pettinare le bambole o a smacchiare i giaguari, come dice Crozza. Ma poi arrivano: una macchina, poi un’altra, un’altra e un’altra ancora e ne scende un numero incalcolabile di ragazze in fiore. Faccio il conto e – compresi i tre maschi - siamo 24, il miglior risultato di sempre!!! Qui ci vorrebbe un cane da pastore, dico io. Facciamo colazione e verso le dieci siamo a Vignola. Parcheggiamo, scarichiamo le bici e scopriamo che sono tutte e tre un po’ sgonfie, quindi Patti si mette a gonfiarle. Sandro si precipita a fotografarlo perché, dice, a Patti non capita spesso di pompare– e ride, non so perchè. Cominciamo la passeggiata e ci troviamo subito fra i ciliegi in fiore, con le loro chiome chiare e leggere , della materia di cui sono fatti i sogni . E fra i filari macchie di margherite e bottondoro. Intanto l’acqua del fiume scorre lenta e tranquilla, e qua e là si accende di bagliori sotto i raggi del sole. L’aria è dolce, è una giornata straordinaria. Io, Isa e Gio in bici andiamo avanti, poi torniamo indietro a raggiungere il gruppo, poi ancora avanti. Come fanno i bambini e i cani, dice Dani. E non v’è chi non si chieda, incrociandoci, dove vadano queste bellezze in bicicletta, così di fretta pedalando con ardor. Oggi è il compleanno di Alessandra Lodi e, mentre andiamo , adattiamo “ La bella Gigogin “ da cantarle a pranzo. Verso le dodici e mezzo ci fermiamo in un’area attrezzata, e ci sediamo ai tavoli per mangiare. Isa apparecchia con un pareo che riprende i colori degli alberi attorno, che sono di un verde delicato, e sopra ci stende una tovaglietta bianca col pizzo. Un’eleganza che definirei maniacale se non temessi che lei si arrabbiasse, che le ci vuole un attimo. Mangiamo le cose che ci siamo portati da casa, poi tiriamo fuori i dolci , che Carla divide servendosi della squadra e del compasso. Stappiamo diverse bottiglie di vino e brindiamo ad Alessandra cantando che, con una maglia che un tempo era viola, andava a piedi da Lodi ( località assolutamente non casuale ) a Vignola per vedere il bel ciliegin. Poi le diciamo che, bella bionda e ricciolina sembra una ragazzina, e le lanciamo fiori, finchè lei dovrà ammettere che è il compleanno più bello della sua vita. Poi la maggior parte del gruppo va a stendersi sul greto del fiume , altri si mettono a dormire sulle panche e Patti dipinge. Io resto seduta a tavola con un gruppetto a cantare , e poi a rammentarci l’un l’altra i nostri impegni prossimi . Anna C. ci consiglia uno spettacolo alla John’s Hopkins – dove diavolo andrà l’apostrofo? – il cui incasso andrà devoluto alla Casa delle donne. Il titolo è “ Dialoghi della vagina”. Se la tua non parla, non andarci, dice una. La mia non parla, ma si lamenta, interviene un’altra. Ma c’è anche chi non sa neanche se ce l’ha… che tristezza. Verso le quattro riprendiamo la strada del ritorno. Tutto bene finchè, a un certo momento, faccio per scendere dalla bici e metto il piede in una buca abilmente dissimulata da una parziale copertura di legno. Cado e la bicicletta, che non vuole lasciarmi sola in quel frangente difficile, mi cade addosso. Per fortuna non ci facciamo quasi per niente male. Quale piede hai infilato nella buca?, mi chiederete voi. Ma naturalmente quello che mi fa male, secondo il principio di Peter. Arriviamo a Vignola e mentre il grosso del gruppo va in paese a bere qualcosa,Alessandra e io torniamo a Bologna, incappando in un incidente che ci farà perdere un sacco di tempo. Gli altri, avvertiti da noi, seguiranno un altro percorso , salvandosi. Una giornata comunque bellissima.