27 marzo 2013 - Mimose a Vaiano
Vaiano - Strada per Schignano - Schignano - Passo Collina- strada asfaltata per Popigliano - briglia- pista ciclabile per Vaiano
15 Km  disl. 400m  Ore 4.45

PERCORSO QUASI TUTTO SU ASFALTO, CON SCORCIATOIA FANGOSA FRA SCHIGNANO E COLLINA
TEMPO VARIABILE CON SOLE E QUALCHE GOCCIA

Destinazione                 Vaiano

Partecipanti                  Anna ch , Cate, Iso, Laura, Lucia, Patti, Sandro

Durata                            4 ore / 4 ore e tre quarti

 IL DIARIO DI LAURA

Caro diario, oggi non è successo niente di interessante, a parte la notizia che una di noi sette si è sposata tre giorni fa, però è un matrimonio segreto e non posso dire niente . A questo proposito Wittgestein ha detto che di ciò di cui non si può parlare si deve tacere, e io mi adeguo.
 Alle nove meno un quarto alla Meridiana. Il cielo è coperto e fa freddo. Siamo in un gruppetto sparuto, falcidiato dalla malattia e dai nipotini. Per fortuna che qualcuno ci raggiungerà a Vado! Partiamo, arriviamo a Vado e facciamo appena in tempo a fare il biglietto, passando un bel po’ di tempo a combattere corpo a corpo con una macchinetta riottosa, ed ecco che arriva il treno portandoci Lucia e Anna Ch.
 Passiamo tutto il tempo in treno parlando soprattutto di quello di cui devo tacere. Usciamo dall’ultima galleria prima di Vado ed ecco il sole, che felicità!!! Scendiamo e andiamo a fare colazione al solito bar, dove la signora ci serve con il solito sguardo torvo. I krapfen sono finiti, così mi prendo una ciambellina fritta che è stata impastata con la materia con cui sono fatti i sogni.
 Poi ci dirigiamo verso Schignano. C’è il sole, però il vento è freddo, proprio oggi che ho dimenticato a casa la sciarpa. Per fortuna però prendiamo una strada sottovento, e va molto meglio. Nel corso della giornata la temperatura diventerà più mite, e il cielo si riempirà gradatamente di nuvole finchè, verso le tre cadranno alcune gocce di pioggia, poche, giusto per non smentire Sandro che aveva detto che sarebbe piovuto nel pomeriggio.
 Appena fuori dal paese ci troviamo immersi nella natura, che celebra la primavera con drappi di anemoni stellati gettati negligentemente sui prati, mazzi di bottondoro, ciuffi di viole e di primule, manciate di margherite sotto il lampeggiare dell’argento degli olivi ( dopo aver riletto questa descrizione, mi sono detta che non vorrei proprio essere nei panni di quello che mi sostituirà nella scrittura  del  diario, quando mi sarò finalmente rassegnata  ad andare a passeggiare nei Giardini Margherita ).
 Le mimose sono ancora un po’indietro, ci toccherà di tornare per vederle in tutto il loro splendore. Però, guarda! Sono fiorite le forsizie, dice qualcuno e Patti, che è audioleso, capisce “formiche “ e si sorprende molto. Proseguiamo su strada asfaltata, fra due ali di fiori primaverili, finchè arriviamo al grazioso paese  di Schignano, dove ci fermiamo su due panchine a mangiare. Senza neanche prendere il caffè nel bar di fronte – e pensare che se fossimo in un luogo lontano da Dio e dagli uomini ci verrebbe subito in mente . “ E il caffè ?”, e perche Isora non l’ha portato?”, all’una e mezzo riprendiamo a camminare, stavolta su strada sterrata a tratti molto infangata, finchè arriviamo di nuovo sulla strada asfaltata. Che fare? Torniamo indietro per la stessa strada? Non sia mai detto,anche oggi vogliamo fare un anello quindi cominciamo a scendere verso La Briglia. La discesa è a tratti ripida, quindi io procedo a zigzag, facendo un sacco di strada in più mentre le mie ginocchia vanno progressivamente a fuoco. Incontriamo un albero di mimosa che è stato tagliato e giace esanime sulla strada, quindi ne prendiamo i rametti più belli e con quelli ci riempiamo gli zaini. A La Briglia io e Patti ci fermiamo: prenderemo l’autobus, mentre gli altri proseguiranno a piedi. Aspettiamo pochissimo e l’autobus arriva e riparte con cinque minuti di anticipo : dev’essere una misura presa dalle autorità comunali per far sì che i cittadini rimangano vispi e all’erta anche in età avanzata. Prima di salire, leggiamo il cartello che raccomanda di fornirsi del biglietto prima di salire. Chi l’ha scritto deve avere un bel senso dell’umorismo, perché la fermata è nel mezzo del nulla. Quindi saliamo e viaggiamo gratis. A Vaiano ci fermiamo nel bar di stamattina ad aspettare gli altri. Siccome non mi ricordo di che materia siano fatti i sogni, mi prendo un’altra ciambellina fritta, mentre Patti dipinge un acquerello lampo. Quando arrivano gli amici e ci dirigiamo verso la  stazione, noto che le mie gambe sono riluttanti a piegarsi e che il tronco mi si è completamente calcificato. A casa alle cinque e mezzo.

 

IN TRENO PER VAIANO

IL BISENZIO

MIMOSA ORMAI FATTA!

SULLA CALVANA C'E' NEVE!

MANDORLO E MIMOSA

ROSMARINO

CAMELIE

PRUNO IN FIORE

PRINUS PISSARDI NIGRA

INIZIANO LE DISTESE DI ANEMONI STELLATI

CIUFFO DI MUSCARII

FAVAGELLI

EUFORBIA

VINCHE

CAMELIE

LA PISTA CICLABILE VAIANO-PRATO

IL THE DELLE 5 DALLA MORENA